Salve gentili ospiti o qualunque cosa voi siate. Oggi come potete constatare dalla data del post è la vigilia di Natale, quindi lo spirito delle feste mi pervade e la gioia... Vabbè ragazzi, avete capito, le solite scemenze che si dicono a Natale. Tutte balle, come ogni essere umano dotato di intelletto può benissimo notare di persona. Eppure la consuetudine vuole che si debbano almeno fare degli auguri, perciò... Buon Natale!
Ecco l'ho fatto... Ora non rompete, non ho tempo per questo genere di cose. Non fraintendetemi, tra i due abitanti di questo ammuffito blog, anche se so che non sembra sia così, io sono il più cristianizzato... Tuttavia ritengo che un buon 90% della gente utilizzi il natale come periodo di prova per una apparente bontà, magari con la classica consuetudine dello scambio di regali*, insomma ipocrisia, ipocrisia e ancora IPOCRISIA!
Detto questo, vi anticipo che sto per rilasciare una specie di recensione per un gioco che ho tra le mani e che mi sta particolarmente colpendo.
Stay Tuned.
Auguri!
-Mikoski
*la consuetudine dello "scambio dei regali" è stata smascherata nella sua totale inutilità da Sheldon Cooper:
Eccoci per il primo appuntamento con la rubrica "Che film mi vedo stasera?". Questo venerdì consiglio la visione di The Dead Zone o, nella traduzione italiana, La Zona Morta, un film di David Cronenberg del 1983 tratto da un romanzo di Stephen King.
Il professore di lettere Johnny Smith, interpretato da un fantastico Christopher Walken, a causa di un incidente rimane in coma per un lungo periodo. Tutto ciò gli danneggia in maniera irreparabile non solo la sua vita sentimentale (nel frattempo la sua fidanzata si sposa con un altro uomo), ma anche la sua intera esistenza poichè si accorge di aver acquisito un potere paranormale che gli permette di predire il futuro attraverso il contatto fisico.
Un film drammatico e carico di tensione che attraverso il tema della mutazione, frequentemente usato dal regista canadese, pone lo spettatore di fronte ad una questione ben più delicata. Un bellissimo film nel quale, nonostante Cronenberg sia più legato (film scritto solo parzialmente da lui), riprende lo stesso il tema della mutazione, in questo caso soprannaturale. Stupefacente l'interpretazione di Christopher Walken che esprime al meglio la graduale distruzione del protagonista.
Innumerevoli sono le inquadrature alle mani, quelle che esprimono al meglio il momento del contatto e quindi del fenomeno paranormale. Una delle più caratteristiche è proprio quella con la madre sul letto dell'ospedale: Johnny le prende la mano e il suo sguardo amareggiato ci fa intuire che morirà presto perché non riesce a vedere il suo futuro.
La scelta delle mani, a mio parere, non è casuale, perché sono anche simbolo dell'azione, intesa come causa che determinerà, in maniera ineluttabile, il suo effetto: le mani che sollevano il bambino come scudo o quelle che mantengono il fucile.
Il regista ci dà continui segnali durante il film, come per dire che basterebbe solo un po' più di sensibilità per prevedere eventi futuri e non necessariamente un potere extrasensoriale e Johnny può essere inteso come l'uomo che incarna questa caratteristica.
Stupenda questa immagine del tunnel dal contrasto di un bianco e nero
Decisamente coinvolgente questa inquadratura che precede una serie di soggettive in cui Johnny guardando a filo macchina sembra quasi che scorga noi spettatori al di là dello schermo
Conturbante immagine dell'esperienza paranormale in cui per le alte temperature portano a ebollizione l'acqua della boccia del pesce rosso
Salve a tutti. Comincerò oggi la mia serie di bidonate musicali che avevo promesso precedentemente. Piccola premessa:
Nonostante la mia totale mancanza di capacità descrittiva e di conoscenza dell'argomento, spero che riesca almeno nell'intento di farvi avvicinare alle belle opere che ho in mente di recensire, senza tante pretese. Ora, tutti di solito cominciano con il botto e io non sono da meno; per cui ecco a voi, signori e signore, la recensione di Kid A.
Ok, vi ho preso in giro. Questa non sarà una recensione, francamente non penso di esserne capace. Sarà una descrizione, qualcosa che mi arriva spontaneo dai recessi della mia mente.
Il quarto album studio dei Radiohead, uscito nell'anno del Signore 2000, e bla bla, bla e ancora bla. Tutte notizie che potete prendere da Wikipedia... Io vi parlerò della sostanza.
Se è vero che un libro non si giudica dalla copertina, dare un occhio a quella di Kid A è obbligatorio, poichè essa stessa è arte, oltre che parte integrante del complesso "Album". Fermatevi per 20 secondi e fissatela attentamente.
Angosciante è la parola giusta.
Delle montagne innevate in contrasto ad uno sfondo scuro, come una battaglia, un processo distruttivo, che si consuma contemporaneamente nell'incendio nascosto dalle montagne stesse. Poi quei tratti grigi in basso, disegnati al computer, senza antialiasing.
Tutto porta ad una conclusione ineluttabile: è l'inizio della fine.
Questa convinzione viene portata avanti per tutto il disco, si nutre dell'ascoltatore, lo inquieta, lo trascina nella follia, in un futuro mistico, strettamente legato, a mio parere, a quello più prossimo di Ok Computer, l'album precedente che lasciò un'eredità pesante che Kid A è riuscito a moltiplicare. Beh, basta parlare, perché:
"Parlare di musica è come ballare di architettura" - Frank Zappa
Play
Everything in Its Right Place
Atmosfera soffusa, morbida, un risveglio dolce, con la colazione a letto magari, ma c'è quella voce di Thom Yorke che ti fa sentire che qualcosa è cambiato, ma non preoccuparti perché "tutto è al proprio posto". Tutta la canzone è un po un crescendo, un partire verso qualcosa che alla fine non è molto rassicurante. Che poi pensandoci, "ieri mi sono svegliato succhiando un limone". No, niente è al posto giusto. Neanche la mia testa, "ci sono due colori nella mia testa, che cosa stavi dicendo?" Questa canzone è l'intro perfetto. Apre la porta, ma ti fa rimanere sull'uscio, ti si infila nelle interiora e non ti abbandona. Nel caso in cui siate amanti dell'elettronica, abuserete di questa canzone per anni. Inoltre segnalo che è stata scelta come opening song del film Vanilla Sky, non a caso.
Kid A
Questa è forse una delle canzoni di più controversa interpretazione creata dai Radiohead... Ok, una delle tante. C'è chi dice che sia una riscrittura moderna del "pifferaio magico", chi ritiene che parli dell'infanzia del frontman, chi pensa che il Kid A sia il primo clone umano... Rimane il fatto che Yorke sia un gran figlio di puttana. Permane quell'atmosfera dolce della precedente track, ora però si riconosce l'inganno. Il futuro ha prodotto un mostro, che rimane "nell'ombra, ai piedi del letto". Anche avendo percepito questa presenza, ormai è tardi "abbiamo le teste su degli stecchi". La fine è veramente iniziata. "i topi e i bambini mi seguono fuori dalla città".
The National Anthem
Non c'è molto da dire. Se tutto deve crollare, se ogni cosa deve terminare, allora meglio farlo cantando il proprio Inno Nazionale. Tuttavia, questo non è un inno comune, è l'inno dell'umanità. Mettere su di un giro di basso continuo, buttato li fino allo sfinimento, del jazz e la solita voce di Thom è qualcosa di epico. La canzone si discosta un po dal resto del disco, sia per ispirazione sia per genere, permane comunque l'incessante sperimentazione caratteristica di questo gruppo, che mai stanca di sorprendere chi li ascolta.
How To Disappear Completely
Questa è una strana canzone, persino per gli standard dei Radiohead.
Qualche semplice accordo di chitarra accompagna la triste voce che come un lamento esprime la propria estraneità alla vita che vede: "Quello li, non sono io". Guarda qui per una vera descrizione di questa canzone. Io non saprei dire di più.
Treefingers
Una strumentale che divide il disco in due parti. Da ascoltare ad occhi chiusi.
Piccola curiosità: è presente nel film Memento.
Optimistic
L'album riprende con il brano forse più "classico" di tutti quelli presenti nel disco. Le chitarre si fanno sentire, tornano prepotentemente e con rabbia tentano di buttare giù un po di convinzioni. Il testo ci descrive un mondo senza controllo, su cui non abbiamo potere, perché alla fine "Puoi provare a fare del tuo meglio... Quello di cui sei capace, va più che bene." tanto non ha importanza: "i dinosauri stanno girovagando per la terra". Personalmente credo che questa canzone sia quella che più avrebbe avuto una chance di essere un singolo di successo... La band tuttavia decise di non pubblicizzare in alcuna maniera l'album. Non chiedetevi il perché, non ne vale la pena.
In Limbo
Una canzone sospesa in un'atmosfera eterea, trasparente, anche nel testo: "Vivi in un mondo fantastico". Un sogno quindi, un piccolo angolo di paradiso, anzi, di inferno vestito da paradiso. Ma mentre cerchi di rilassarti, cominciano delle visioni, appare "un messaggio che non riesco a leggere", qualcosa non torna. Così la canzone finisce in un crescendo di inquietudine, in storture musicali, in pezzi di note stridenti che ti fanno bruscamente ritornare alla realtà. La fine non è solo già iniziata, è nel pieno del suo svolgimento, è proprio in questo momento, il tuo ego, nella sua solitudine si è concesso una pausa, troppo lunga a dirla tutta.
Idioteque
Di questo pezzo, si possono dare migliaia di interpretazioni, ogni riga di testo può essere presa, distrutta, analizzata... La conclusione è la stessa. Questa canzone parla della fine del mondo. Il beat un po dance, e i quattro accordi ripetuti ancora e ancora ti fanno cadere in una specie di stato vegetativo, dove l'unica cosa importante è ascoltare. Ma cosa? "Chi è nel bunker? Prima le donne e i bambini!" Un apocalisse bella e buona e come in un buon film catastrofico che si rispetti "L'era glaciale sta arrivando! Gettali tra le fiamme", frase forse riferita proprio a chi si è rifugiato nel bunker. In tutto questo non manca il materialismo spicciolo di ogni uomo moderno che vive sulla terra: "Prendi i soldi e scappa!" frase che nel contesto in cui è inserita mette letteralmente i brividi. Non c'è tregua, non c'è possibilità di salvezza. Dunque "Qui, mi è concessa ogni cosa, per tutto il tempo", ed è ciò che ognuno di noi vorrebbe, solo che questa opportunità ti viene data solo ora, quando tutto non ha più senso. Ogni volta che ascolto questo brano, per me è un'esperienza mistica, quasi trascendentale. Il titolo stesso Idioteque, che in italiano suona come una "Idioteca" una specie di supermercato di stupidi, è un capolavoro. Sul finale, la voce ci ripete "Il primo dei bambini" il "Kid A". Quindi un nuovo inizio è possibile... Ma a quale prezzo?
Morning Bell
Il nono brano del disco è una pausa da tutto il gran casino raccontato fin qui. Ritorna infatti l'atmosfera diradata delle prime due track, la batteria ti accompagna scandendo dei passi immaginari su di un pavimento fatto di cristalli che suonano una marcia, una marcia sul divorzio. I toni sono molto taglienti, la chitarra echeggia in maniera frenetica mentre una moglie in crisi dice frasi come "Dove hai parcheggiato la macchina?"fino alla più drammatica "Taglia i ragazzi in due". Una canzoneaffascinante nei suoni, drammatica nei testi, pienamente Radiohead insomma.
Motion Picture Soundtrack
Questo è probabilmente uno dei brani più tristi della storia della musica contemporanea e da buon masochista che sono, anche uno dei miei preferiti.
Il tema è il suicidio.
Un organo, accompagna il viaggio di un uomo stanco, che tra "Sesso a buon prezzo e tristi film" vuole tornare tra le braccia della sua amante o meglio "... Il posto a cui appartengo" . Infine, quando tutto si sta per concludere e l'arpa di sottofondo scandisce l'ascesa dell'anima verso l'aldilà, la frase che conclude tutto è: "Ci rivedremo nella prossima vita". Da non prendere alla leggera e da non ascoltare quando si è tristi, questo pezzo è la giusta conclusione dell'album, nonostante la sua genesi sia molto più antica, ci indica infatti che la fine del mondo può essere tutti i giorni. Questo viaggio ci dimostra che la morte ci circonda, è dentro di noi, nei nostri atti quotidiani, ovunque andiamo, qualunque cosa facciamo... Ma non dobbiamo temere, il "Kid A" può essere ognuno di noi, cambiando la propria esistenza, rinnovando la propria vita.
Per approfondire:
Per Idioteque, Morning Bell, Everything in Its Right Place e The National Anthem ci sono delle versioni live molto belle nell'EP "I Might Be Wrong - Live Recordings". Inoltre Morning Bell è presente anche nell'album successivo Amnesiac in una versione rivista, di Idioteque invece esistono una infinità di remix molto belli e ben fatti. Segnalo ancora la prima versione di Motion Picture Soundtrack, che si può trovare nella raccolta "Unplugged". I Might Be Wrong Live Recordings Motion Picture Soundtrack (Prima Versione)
Recentemente
ho ricevuto una mail nella quale l’Agenzia Spaziale Europea mi affidava il
compito di fare la manutenzione del satellite GOCE. Preparai lo zainetto e
salii sul mio shuttle.
A circa 200
km di distanza dal suolo terrestre riuscivo a vedere nitidamente tutte le
persone dei paesi cosiddetti “sviluppati”: erano tutte concentrate e distratte
allo stesso momento.
Questi
individui (non a caso ho utilizzato questo termine) si muovevano
forsennatamente, chi con le cuffie nelle orecchie, chi con sguardo corrucciato sullo
schermo del proprio smartphone e chi perso nel ricapitolare gli
impegni della giornata.
Del tutto
inerti a qualsiasi espressione di bellezza che invade casualmente e
incessantemente il nostro scenario giornaliero. È scontato possa essere un fiore
colorato o un morbido gattino, lo è meno il fruscio delle fronde degli alberi
che ti corrono affianco quando vai all’università, le forme delle oscillanti
lenzuola appena stese dalla signora dirimpetto o l’ormai sconosciuto gesto di
farsi precedere nel varcare una soglia.
L’uomo
moderno è assente, alienato e se è capace di accorgersene è ancora in tempo per
rimediare. Come? Attivarsi senza aver bisogno di uno scopo.
Ero nel
pieno della mia indignazione quando… speronai in pieno il satellite e poi
sappiamo tutti quello che è successo.
Ho imparato due
grandi lezioni da questo volo di ricognizione:
Dare
sempre la priorità all’integrità del tuo corpo e della tua mente
Guardare
sempre avanti quando si guida uno shuttle
-Boris
"Quando qualcuno cerca, allora accade
facilmente che il suo occhio perda la capacità di vedere ogni altra cosa, fuori
di quella che cerca, e che egli non riesca a trovar nulla, non possa assorbir
nulla, in sé, perché pensa sempre unicamente a ciò che cerca, perché ha uno
scopo, perché è posseduto dal suo scopo. Cercare significa: avere uno scopo. Ma
trovare significa: esser libero, restare aperto, non aver scopo."
Ciao amici delle finezze linguistiche di Borghezio.
All'insaputa del mio caro Boris, ho deciso di intraprendere la faticosa impresa di elaborare alcune recensioni. Ora lo so, tutto questo sembrerà scontato come un crash di Windows Vista, ma ho deciso comunque di doverlo fare, per una serie di motivi che elencherò in maniera concisa:
Ho sempre voluto fare recensioni e questo è il mio giocattolo quindi faccio come mi pare.
Ho occasione di poter esprimere alcune delle mie idee.
Possiedo una scusa per poter leggere, vedere, giocare, sentire altre cose.
Se questi motivi non fossero sufficienti, fateveli bastare comunque perché non ho nient'altro da aggiungere. Credo (ma non ne sono certo) comincerò da alcuni album musicali che sento il dovere verso il mondo di dover pubblicizzare. La mia onestà intellettuale sta cercando di strapparmi a morsi le dita, questo perché, a suo parere, dovrei informarvi della mia totale ignoranza in tutti gli ambiti su cui mi vedrete scrivere. Ma siccome, ripeto ancora, questo è il mio giocattolo, dovrete perdonare le portentose boiate che potrei di volta in volta postare su questo angolo di rete. Detto questo, vado a rovinarmi di birra economica acquistata al discount per prepararmi a ciò che ho promesso. Gudbai!
- Mikoski
Salve a tutti ragazzi,
sono Boris, il nuovo coinquilino di questo Blog. Dopo un'interminabile provino a causa della diffidenza del padrone di casa sono stato scelto per occupare una stanza.
Sarò sincero: c'è sporco agli angoli, aria stantia e qualche ragnatela di troppo, ma basterà una spolverata qui e una lucidata là e saremo pronti per accogliere ospiti. Quindi amici, cominciate a invitare gente!
Non vi dirò nulla di me se non quello che trapelerà dai miei post, quindi niente pompose descrizioni caratteriali o biografie che non hanno senso di esistere e noiosi elenchi di gusti musicali e cinematografici, perciò state bene attenti a leggere tra le righe.
Keep in touch
Più di un anno fa creai questo blog con la speranza che esso mi invogliasse a scrivere di più. Ho fallito ancora una volta nella mia vita. Ma non sono qui per lamentarmi, no. Sono qui per annunciare un cambio di rotta, quindi, tu, visitatore occasionale che capiti per sbaglio su questa pagina, tra un po' questo blog cambierà. Non sto scherzando. Ho deciso di farmi aiutare da un losco tizio che ha la passione per gli origami e per la biancheria intima femminile (inquietante vero?), inoltre giuro solennemente che comincerò a scrivere in maniera frequente e attenta. Stavolta, a discapito del sottotitolo del blog, sono serio. Alla prossima.