Kid A: Il mostro, il sogno e i futuro.

Salve a tutti. Comincerò oggi la mia serie di bidonate musicali che avevo promesso precedentemente. Piccola premessa:
Nonostante la mia totale mancanza di capacità descrittiva e di conoscenza dell'argomento, spero che riesca almeno nell'intento di farvi avvicinare alle belle opere che ho in mente di recensire, senza tante pretese. Ora, tutti di solito cominciano con il botto e io non sono da meno; per cui ecco a voi, signori e signore, la recensione di Kid A.
Ok, vi ho preso in giro. Questa non sarà una recensione, francamente non penso di esserne capace. Sarà una descrizione, qualcosa che mi arriva spontaneo dai recessi della mia mente.

Il quarto album studio dei Radiohead, uscito nell'anno del Signore 2000, e bla bla, bla e ancora bla. Tutte notizie che potete prendere da Wikipedia... Io vi parlerò della sostanza.

Se è vero che un libro non si giudica dalla copertina, dare un occhio a quella di Kid A è obbligatorio, poichè essa stessa è arte, oltre che parte integrante del complesso "Album". Fermatevi per 20 secondi e fissatela attentamente.


Angosciante è la parola giusta.
Delle montagne innevate in contrasto ad uno sfondo scuro, come una battaglia, un processo distruttivo, che si consuma contemporaneamente nell'incendio nascosto dalle montagne stesse. Poi quei tratti grigi in basso, disegnati al computer, senza antialiasing.
Tutto porta ad una conclusione ineluttabile: è l'inizio della fine.
Questa convinzione viene portata avanti per tutto il disco, si nutre dell'ascoltatore, lo inquieta, lo trascina nella follia, in un futuro mistico, strettamente legato, a mio parere, a quello più prossimo di Ok Computer, l'album precedente che lasciò un'eredità pesante che Kid A è riuscito a moltiplicare. Beh, basta parlare, perché:
"Parlare di musica è come ballare di architettura" - Frank Zappa
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Everything in Its Right Place



Atmosfera soffusa, morbida, un risveglio dolce, con la colazione a letto magari, ma c'è quella voce di Thom Yorke che ti fa sentire che qualcosa è cambiato, ma non preoccuparti perché "tutto è al proprio posto". Tutta la canzone è un po un crescendo, un partire verso qualcosa che alla fine non è molto rassicurante. Che poi pensandoci, "ieri mi sono svegliato succhiando un limone". No, niente è al posto giusto. Neanche la mia testa, "ci sono due colori nella mia testa, che cosa stavi dicendo?" Questa canzone è l'intro perfetto. Apre la porta, ma ti fa rimanere sull'uscio, ti si infila nelle interiora e non ti abbandona. Nel caso in cui siate amanti dell'elettronica, abuserete di questa canzone per anni. Inoltre segnalo che è stata scelta come opening song del film Vanilla Sky, non a caso.


Kid A


Questa è forse una delle canzoni di più controversa interpretazione creata dai Radiohead... Ok, una delle tante. C'è chi dice che sia una riscrittura moderna del "pifferaio magico", chi ritiene che parli dell'infanzia del frontman, chi pensa che il Kid A sia il primo clone umano... Rimane il fatto che Yorke sia un gran figlio di puttana. Permane quell'atmosfera dolce della precedente track, ora però si riconosce l'inganno. Il futuro ha prodotto un mostro, che rimane "nell'ombra, ai piedi del letto". Anche avendo percepito questa presenza, ormai è tardi "abbiamo le teste su degli stecchi". La fine è veramente iniziata. "i topi e i bambini mi seguono fuori dalla città".


The National Anthem



Non c'è molto da dire. Se tutto deve crollare, se ogni cosa deve terminare, allora meglio farlo cantando il proprio Inno Nazionale. Tuttavia, questo non è un inno comune, è l'inno dell'umanità. Mettere su di un giro di basso continuo, buttato li fino allo sfinimento, del jazz e la solita voce di Thom è qualcosa di epico. La canzone si discosta un po dal resto del disco, sia per ispirazione sia per genere, permane comunque l'incessante sperimentazione caratteristica di questo gruppo, che mai stanca di sorprendere chi li ascolta.


How To Disappear Completely


Questa è una strana canzone, persino per gli standard dei Radiohead.
Qualche semplice accordo di chitarra accompagna la triste voce che come un lamento esprime la propria estraneità alla vita che vede: "Quello li, non sono io"Guarda qui per una vera descrizione di questa canzone. Io non saprei dire di più.


Treefingers


Una strumentale che divide il disco in due parti. Da ascoltare ad occhi chiusi.
Piccola curiosità: è presente nel film Memento.



Optimistic


L'album riprende con il brano forse più "classico" di tutti quelli presenti nel disco. Le chitarre si fanno sentire, tornano prepotentemente e con rabbia tentano di buttare giù un po di convinzioni. Il testo ci descrive un mondo senza controllo, su cui non abbiamo potere, perché alla fine "Puoi provare a fare del tuo meglio... Quello di cui sei capace, va più che bene." tanto non ha importanza: "i dinosauri stanno girovagando per la terra". Personalmente credo che questa canzone sia quella che più avrebbe avuto una chance di essere un singolo di successo... La band tuttavia decise di non pubblicizzare in alcuna maniera l'album. Non chiedetevi il perché, non ne vale la pena.


In Limbo


Una canzone sospesa in un'atmosfera eterea, trasparente, anche nel testo: "Vivi in un mondo fantastico". Un sogno quindi, un piccolo angolo di paradiso, anzi, di inferno vestito da paradiso. Ma mentre cerchi di rilassarti, cominciano delle visioni, appare "un messaggio che non riesco a leggere", qualcosa non torna. Così la canzone finisce in un crescendo di inquietudine, in storture musicali, in pezzi di note stridenti che ti fanno bruscamente ritornare alla realtà. La fine non è solo già iniziata, è nel pieno del suo svolgimento, è proprio in questo momento, il tuo ego, nella sua solitudine si è concesso una pausa, troppo lunga a dirla tutta.


Idioteque


Di questo pezzo, si possono dare migliaia di interpretazioni, ogni riga di testo può essere presa, distrutta, analizzata... La conclusione è la stessa. Questa canzone parla della fine del mondo. Il beat un po dance, e i quattro accordi ripetuti ancora e ancora ti fanno cadere in una specie di stato vegetativo, dove l'unica cosa importante è ascoltare. Ma cosa? "Chi è nel bunker? Prima le donne e i bambini!" Un apocalisse bella e buona e come in un buon film catastrofico che si rispetti "L'era glaciale sta arrivando! Gettali tra le fiamme", frase forse riferita proprio a chi si è rifugiato nel bunker. In tutto questo non manca il materialismo spicciolo di ogni uomo moderno che vive sulla terra: "Prendi i soldi e scappa!" frase che nel contesto in cui è inserita mette letteralmente i brividi. Non c'è tregua, non c'è possibilità di salvezza. Dunque "Qui, mi è concessa ogni cosa, per tutto il tempo", ed è ciò che ognuno di noi vorrebbe, solo che questa opportunità ti viene data solo ora, quando tutto non ha più senso. Ogni volta che ascolto questo brano, per me è un'esperienza mistica, quasi trascendentale. Il titolo stesso Idioteque, che in italiano suona come una "Idioteca" una specie di supermercato di stupidi, è un capolavoro. Sul finale, la voce ci ripete "Il primo dei bambini" il "Kid A". Quindi un nuovo inizio è possibile... Ma a quale prezzo?


Morning Bell




Il nono brano del disco è una pausa da tutto il gran casino raccontato fin qui. Ritorna infatti l'atmosfera diradata delle prime due track, la batteria ti accompagna scandendo dei passi immaginari su di un pavimento fatto di cristalli che suonano una marcia, una marcia sul divorzio. I toni sono molto taglienti, la chitarra echeggia in maniera frenetica mentre una moglie in crisi dice frasi come "Dove hai parcheggiato la macchina?" fino alla più drammatica "Taglia i ragazzi in due". Una canzone affascinante nei suoni, drammatica nei testi, pienamente Radiohead insomma.


Motion Picture Soundtrack




Questo è probabilmente uno dei brani più tristi della storia della musica contemporanea e da buon masochista che sono, anche uno dei miei preferiti.
Il tema è il suicidio.
Un organo, accompagna il viaggio di un uomo stanco, che tra "Sesso a buon prezzo e tristi film" vuole tornare tra le braccia della sua amante o meglio "... Il posto a cui appartengo" . Infine, quando tutto si sta per concludere e l'arpa di sottofondo scandisce l'ascesa dell'anima verso l'aldilà, la frase che conclude tutto è: "Ci rivedremo nella prossima vita". Da non prendere alla leggera e da non ascoltare quando si è tristi, questo pezzo è la giusta conclusione dell'album, nonostante la sua genesi sia molto più antica, ci indica infatti che la fine del mondo può essere tutti i giorni. Questo viaggio ci dimostra che la morte ci circonda, è dentro di noi, nei nostri atti quotidiani, ovunque andiamo, qualunque cosa facciamo... Ma non dobbiamo temere, il "Kid A" può essere ognuno di noi, cambiando la propria esistenza, rinnovando la propria vita.


Per approfondire:
Per Idioteque, Morning Bell, Everything in Its Right Place e The National Anthem ci sono delle versioni live molto belle nell'EP "I Might Be Wrong - Live Recordings". Inoltre Morning Bell è presente anche nell'album successivo Amnesiac in una versione rivista, di Idioteque invece esistono una infinità di remix molto belli e ben fatti. Segnalo ancora la prima versione di Motion Picture Soundtrack, che si può trovare nella raccolta "Unplugged".
I Might Be Wrong Live Recordings
Motion Picture Soundtrack (Prima Versione)

-Mikoski


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