Salve sono Boris, forse vi ricorderete di me per la canzone “Little Darling” del Sanremo del ‘99 e per la web series filippina sul militare filorusso che porta il mio stesso nome. In ogni caso questa è la mia nuova recensione!
Johannesburg, Sudafrica, 1982, una gigantesca navicella spaziale si ferma sopra la città rimanendo immobile per settimane fino a quando una squadra d’esplorazione decide di fare irruzione scoprendo una popolosa colonia di alieni denutrita, in chiara difficoltà e precarie condizioni igieniche. Al chè decidono di trasferirli sulla terra ferma in un campo profughi nel quale trascorreranno i successivi vent’anni segregati in regime di apartheid. La popolazione stanca della loro presenza per nulla gradita si ribella e il governo decide di trasferirli in un altro distretto a 240 km dalla città. L’operazione è condotta dall’ingenuo e imbranato protagonista Wikus Van De Merwe (Sharlto Copley) che va incontro ad un’accidentale contaminazione.
Ciò che subito salta all’occhio è lo stile di regia; sembra di guardare un documentario o un servizio di approfondimento giornalistico con immagini di repertorio, riprese da telecamere di sicurezza, interviste, video report. La sensazione è quella di vedere Piazzapulita che segue gli scontri di Tor Sapienza. Il risultato è tensione e massimo coinvolgimento.
Ciò che subito salta all’occhio è lo stile di regia; sembra di guardare un documentario o un servizio di approfondimento giornalistico con immagini di repertorio, riprese da telecamere di sicurezza, interviste, video report. La sensazione è quella di vedere Piazzapulita che segue gli scontri di Tor Sapienza. Il risultato è tensione e massimo coinvolgimento.
Altro aspetto interessante è la figura del terrestre, eccone alcuni punti di vista:
- Il governo, che cela attraverso una finta ideologia di integrazione e rispetto dei “non-umani”, un’accanita ricerca medica priva di qualunque limite etico per poter sfruttare le armi aliene (di gran lunga più avanzate di quelle umane), inutilizzabili dall’uomo.
- I militari, stupidi, violenti, con l’unico obiettivo di seguire gli ordini, colmi di un inesistente valore, euforici davanti al dolore dei non-umani.
- I Nigeriani, simili ai militari, ma senza disciplina, ancora più ignoranti (e quindi pericolosi) e pronti a soddisfare ogni capriccio del loro boss.
- I cittadini, che hanno solo bisogno di essere rassicurati, diffidenti e sempre impreparati a grandi prove di civiltà. Capaci di dichiarazioni come: «Se fossero di un altro paese capiremmo, ma non sono nemmeno di questo pianeta». Questa frase mi ha fatto riflettere molto.
Insomma è un film che con le sue scene di azione mi ha divertito molto e mi ha dato anche da pensare su un tema che in Italia in questi giorni e in questi anni è centrale: l’immigrazione.
Come al solito condividete, commentate e fateci sapere se avete visto il film, cosa ne pensate oppure non fatelo.
-Boris
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