Oggi, nel mio dormiveglia mattutino, ascoltavo in televisione un notiziario alquanto deprimente, durante il quale un economista illustrava i risvolti che in questo istante sta prendendo l'economia. In definitiva, si va sempre peggio (non so perché, ma non ne sono sorpreso) e l'economista in questione affermava che se qualcuno nel prossimo futuro non dovesse trovare una vera soluzione a tutto ciò, rischieremmo molto, forse troppo. Ma in tutto questo sprizzante ottimismo finanziario, permeato da un buon rincaro della dose attraverso le cifre di disoccupazione, giovanile e non, c'è un dato che mi è subito saltato all'occhio. L'unica che non patisce questa situazione è, guardate un po, proprio la Germania, quella a cui sta tanto a cuore questo rigore che ci sta stringendo un amorevole cappio attorno al collo... Ora, premettendo che non so nulla di economia e che dunque tutti i miei giudizi possano essere fantomatici e irrilevanti, ho un sospetto. Vuoi vedere che quei furbacchioni dei crucchi ne hanno combinata un'altra delle loro? Alla fine della seconda guerra mondiale erano tutti d'accordo su di un'unica questione, ovvero che la Germania non avesse dovuto più avere la possibilità di controllare l'Europa... Mi sembra che non abbiano fatto un buon lavoro dunque. In Germania c'è lavoro, stipendi più alti, PIL in crescita, esportazioni ottime, industrie avanzate e, cosa non meno importante, tengono al guinzaglio mezza Europa. Io sono un europeista convinto, tuttavia ritengo che una Europa unita debba essere anche democratica, e non a dittatura di quei paesi più forti, altrimenti che differenza c'è con il controllo nazista? Il neocolonialismo ci ha insegnato infatti, che oltre al terrore, anche l'economia può controllare altrettanto facilmente una nazione, quindi la prudenza credo che sia d'obbligo. Concludo dicendo, che la mia paura "tedesca" deriva da una profonda ammirazione per il loro modo di portare avanti le cose e dico che dovremmo più spesso prendere esempio da loro... Per quanto è possibile!
-Mikoski
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