La guerra è cacca: Spec Ops, Cuore di Tenebra e Apocalypse Now

Da un po' di tempo a questa parte sembra che il mondo sia letteralmente impazzito. Guerre di qua, invasioni di la, genocidi da quella parte, contagi dall'altra. Insomma va proprio una merda. Eppure chiunque abbia nella sua vita affrontato un minimo la storia sa che questa è sempre stata completamente saturata dagli echi di queste immani tragedie. Ma la Guerra, come ognuno di voi sa, oltre ad essere la peggiore schifezza dell'umanità, ha portato alla creazione di opere ad essa ispirate in ogni ambito delle arti e delle scienze. Ultimamente ho affrontato alcune di queste.

Spec Ops The Line 

"Spec Ops The Line? E che minchia è?"

Questa è stata la mia reazione e probabilmente è stata anche la vostra quando avete letto questo nome...
Ma sorpresa delle sorprese, si tratta di un videogioco...
Di guerra.

"Ma Mikoski, stiamo stufi di questi giochi di guerra tutti uguali, parlaci di altro!"

Sono d'accordo con voi, miei impavidi lettori, anche il sottoscritto si ritiene stufo di Call of Duty, Battlefield, Medal of Honor, eccetera eccetera...
Sempre uguali, tanta grafica wOw, tanti luccichii, tante esplosioni e rumori connessi, tante colonne sonore da urlo (?), tanta "roba" insomma, ma poca, veramente poca sostanza.
Nonostante tutto l'odio che io possa riversare su queste produzioni, c'è solo un fondamentale elemento che veramente manca a queste nuove avventure videoludiche.
Udite, udite, si tratta della trama.
Sempre, completamente, ridotta all'osso.
Sempre americani, sempre super mega forze speciali segrete che devono salvare l'Ammericca dai cattivissimi russi o talebani (a voi la scelta)...
Che noia!
Dubai ha un impatto visivo notevole nel corso del gioco,
peccato ci siano alcuni bug sparsi durante tutta la storia,
Spec Ops The Line è esattamente l'opposto.

Se il gioco nella sua componente prettamente ludica non è assolutamente rimarcabile per quanto concerne la storia è, senza ombra di dubbio, il miglior gioco di guerra a cui abbia mai donato le mie ore di perdizione.
Trama in poche parole:
Una squadra speciale di militari viene mandata in una Dubai colpita da una tempesta di sabbia immane per indagare sulla scomparsa di un intero battaglione dell'esercito americano che disertando era corso in aiuto della popolazione di Dubai per evacuare la città e aiutare i superstiti.
Detta così non sembra nulla di eccezionale, ma ci sono dei fattori per niente scontati a cui fare riferimento:
Scene crude e dure non verranno risparmiate nel corso del gioco.
  1. Nemici Americani: Ebbene si, dovrete combattere contro i marines senza risparmiarvi, cosa che non succede mai negli altri giochi.
  2. Non dovrete salvare il mondo: il vostro obbiettivo non ha nulla a che fare con l'Ammerrica, la pace nel mondo, Obama, Putin, gli orsetti gommosi, o l'ebola.
  3. La follia della guerra: Il personaggio sarà posto sotto un crescente stress psicologico dovuto alla efferata violenza a cui è obbligato e a cui dovrà obbligare il nemico. Sarete infatti costretti o comunque dovrete scegliere, se compiere atti di crudeltà inaudita che ahimè, in guerra possono veramente accadere, come massacrare dei civili o usare armi chimiche.
  4. La follia vera e propria: Quando terminerete il gioco non sarete più gli stessi, il finale è da brivido, pochi giochi sono riusciti a donarmi tali emozioni, soprattutto un gioco di guerra.
L'intera opera fa riferimento, soprattutto nel finale, ad un romanzo, di cui mi appresto a parlare.

Cuore di Tenebra

Józef Teodor Konrad Korzeniowski:
per gli amici Mario.
Più o meno chiunque abbia studiato un minimo di letteratura inglese conosce questo libro, non troppo lungo, scritto dal signor Conrad, pseudonimo di un nome polacco impronunciabile (guardate la descrizione della foto), Questo tizio qui, è riuscito a mettere insieme la sua esperienza come marinaio e avventuriero insieme alla sua voglia di indagare le profondità dell'animo umano... Facendone venire fuori uno dei capolavori della letteratura "moderna" inglese, nonostante questa lingua non fosse per lui nativa. La storia inizia con una ciurma che si riunisce attorno ad un marinaio d'esperienza che racconta della sua avventura vissuta nelle profondità dell'Africa. Lavorava infatti per una compagnia che esportava dal Continente Nero dell'avorio, in maniera non molto "pulita". Quindi tutta la storia viene vissuta come una specie di flashback dove il narratore/protagonista racconta gli avvenimenti che l'hanno profondamente sconvolto adducendo spiegazioni e commenti. Il viaggio vero e proprio avviene su di un fiume che costui fu costretto a praticare per arrivare in una base commerciale tenuta in piedi dal famosissimo signor Kurtz, uomo di cui il protagonista diventa letteralmente ossessionato a causa delle parole della gente da lui incontrata durante il viaggio. E proprio il signor Kurtz il vero protagonista della storia, una presenza che aleggia in ogni parte del romanzo, che con il dono della paura è riuscito a costruire una specie di piccolo impero e a creare un vero e proprio seguito... Non vi dirò altro per non distruggere la sorpresa che avrete arrivati ad un certo punto del libro. A livello di suggestioni esistono pochi libri come questo. La foresta, il fiume, gli accampamenti presenti nel viaggio, non sono solo "luoghi", sono realtà, mondi paralleli, proiezioni delle anime che li abitano, tutto è un mescolarsi di sensazioni, man mano che il protagonista si insinua nelle viscere dell'Africa, tutto comincia a perdere senso e la "parola" diventa qualcosa di magico. Ma come ci ricolleghiamo alla guerra? In realtà il libro è una poco velata critica al colonialismo occidentale inteso come sfruttamento viscerale del territorio, senza però mitizzare troppo la figura di Conrad che comunque mantiene un certo atteggiamento razzista nei confronti degli indigeni.

Apocalypse Now

Charlie non fa il surf.

Ho visto questo film dopo aver letto e giocato alle precedenti opere e devo dire che per completare magnificamente il quadro, la sua visione è imprescindibile. La pellicola è liberamente ispirata al romanzo di Conrad ma contestualizza la vicenda durante la guerra nel Vietnam, dove un gruppo di soldati statunitensi deve risalire un fiume per eliminare l'ex Colonnello Kurtz, da tempo disertore e figura molto scomoda per le alte sfere dell'esercito statunitense. Francis Ford Coppola si è letteralmente prosciugato nella realizzazione di questo film, le cui riprese dovevano durare sei settimane ma si allungarono un po' (su Wikipedia si parla di un anno e mezzo) e di carne a fuoco ce n'è veramente tanta. A livello tecnico non sono assolutamente competente per cui lascio a voi il piacere della critica... Vi dico solo che vale la pena visionare i 197 minuti della versione Redux, che aggiungono tante sfumature al film.

Vi lascio con la famosissima scena dell'attacco degli elicotteri.
"Na na nanana na nanana na nanana!"

-Mikoski


Nessun commento:

Posta un commento